Medicina Estetica e Coronavirus – Ci sarà una variazione dei prezzi?
Editoriale per Jenevi’ Magazine. A cura del prof. Antonino Araco.
Il mondo della medicina e chirurgia estetica ha diverse peculiarità rispetto alla maggior parte delle branche mediche.
Infatti, essendo una branca privatistica, i suoi attori (i medici) sono, al pari di altri settori commerciali, imprenditori.
Pertanto, il medico/chirurgo estetico è allo stesso tempo un professionista ma anche un imprenditore perché mette in piedi una attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione e dello scambio di servizi (fa’ impresa).
I servizi che ciascun medico (imprenditore) offre sono prestazioni mediche a finalità estetiche.
L’insieme dei medici/chirurghi estetici generano l’offerta delle prestazioni mediche a finalità estetiche rivolgendo alla platea di persone che li richiedono (che generano la domanda).
Per semplificare, tanti più medici/chirurghi estetici offrono lo stesso servizio ad una medesima platea di soggetti che lo richiedono, tanto più il prezzo del servizio si abbassa.
Viceversa, tanto più l’offerta è limitata (perché per esempio uno specifico elettromedicale è nella disponibilità di pochi soggetti) tanto più il prezzo aumenta.
Ma, nello specifico, ciascun medico/chirurgo estetico adatta il prezzo della sua prestazione in base alla sua domanda specifica (quanti più soggetti richiedono proprio a lui la prestazione per la sua competenza-professionalità) e alla offerta dei suoi competitor (di cui non può non tenere conto per evitare di uscire dal mercato).
La peculiarità del settore economico commerciale della medicina e chirurgia estetica è che le regole economiche e la legge della domanda e dell’offerta si piegano ad un valore minimo della prestazione determinando il “prezzo minimo”.
Infatti, sia la società che offre il servizio di medicina/chirurgia estetica sia per il medico/chirurgo estetico che offre la prestazione, per essere dei players e posizionarsi sul mercato, devono sostenere una serie di costi che poi determinano il prezzo minimo della prestazione.
Questi costi sono di due categorie:
- quelli necessari a norma di legge per erogare il servizio medico (costi per la qualificazione del professionista, per l’ambiente di erogazione della prestazione – studio medico autorizzato dalla autorità locale -, per l’ assicurazione professionale, per i sistemi di sicurezza, l’ utilizzo di prodotti e dispositivi medici/elettromedicali certificati ecc….);
- quelli facoltativi (ma ormai divenuti anche essi necessari per il posizionamento della società/professionista nel mercato di riferimento) che riguardano l’organizzazione d’impresa (collaboratori medici e non medici), comunicazione, gestione amministrativa ecc.
Ciò significa, per essere ancora più chiari, che il medico che abbassa il prezzo al di sotto del valore minimo, compromette uno dei fattori sopra elencati quindi compromette o la sicurezza del paziente o la qualità della sua prestazione o entrambe. Ed questo vale a maggior ragione per la società di servizi!
Con il covid-19 tutto è cambiato ed i medici imprenditori vivono oggi nell’incertezza del futuro (che è un fattore che condiziona negativamente l’organizzazione e l’attività di impresa) pur avendo una sola certezza: il costo d’impresa è aumentato!
Infatti, il professionista deve garantire a pazienti e personale la massima sicurezza di protezione dal covid-19 mettendo in opera tutta una serie di procedure.
Inoltre, nello studio medico il numero di prestazioni che si potranno erogare in un giorno sarà minore (perché i pazienti dovranno essere contingentati) ed infine la crisi economica generata ridurrà il potere di acquisto generale ed anche il settore della medicina/chirurgia estetica ne risentirà.
Tutti questi costi aggiuntivi ed il potenziale minore guadagno si ripercuoteranno sui prezzi delle prestazioni?
Secondo la legge economica (ed il buon senso) il prezzo della prestazione dovrebbe riadattarsi al rialzo come conseguenza dei maggiori costi e potenziali minori ricavi.
Ma, ritengo che questo rialzo dei prezzi non potrà accadere per vari motivi.
Innanzitutto, ciascun medico ha un gruppo di pazienti storici su cui basa la propria attività e che sono abituati ad un determinato prezzo della prestazione e pertanto non sarebbe facile riadattarlo in aumento.
Inoltre, nessun medico rischierebbe di aumentare i prezzi delle prestazioni e avere uno svantaggio competitivo.
Infine, la forte competitività tra i players non permette un possibile accordo.
Alla fine, sarà il professionista ad assorbire sulla propria impresa il costo aggiuntivo.
Ma tutto questo potrebbe avere un risvolto positivo!
Infatti, il mercato potrebbe eliminere tutti quei soggetti abituati a distorcere il rapporto il mercato alterando il rapporto tra la domanda e l’offerta facendo leva sul prezzo, spingendosi ad erogare prestazioni al di sotto del prezzo minimo.
Questi soggetti concentravano la propria comunicazione esclusivamente sul prezzo, spesso celando la propria identità e quindi la loro competenza (perché magari non avevano il titolo) e professionalità (perché utilizzavano prodotti di bassa qualità o erogavano prestazioni in ambienti non sicuri).
Oggi, la comunicazione della medicina e della chirurgia estetica al tempo del covid-19 deve cambiare e porre l’accento in primis sul concetto di sicurezza, ed a seguire competenza, professionalità e solo alla fine il prezzo della prestazione che peraltro riflette i primi aspetti comunicativi.
Quindi, l’auspicio è che tutti i medici/chirurghi estetici lavorino insieme sulla comunicazione stressando il concetto di sicurezza.
In questo modo abitueremo tutte le persone interessate ai servizi di competenza a verificare:
- Chi è il medico e quali sono le sue qualifiche;
- Quali prodotti utilizza e quali certificazioni possiedono;
- In quale ambiente eroga le prestazioni;
- Quali sistemi di sicurezza adotta.
In questo modo, facendo pulizia di players sleali, si potrebbe ridistribuire la “torta economica” su un numero più esiguo ed omogeneo di professionisti seri e lealmente competitivi.
Ed occorre fare presto perchè nelle prossime si prevede un boom di domanda dei servizi di Medicina Estetica nonostante il Coronavirus e nonostante non ci sarà una variazione dei prezzi!